Camillo III Gonzaga conte di Novellara (1649-1727)
Camillo Gonzaga nacque a Novellara il 23 agosto 1649 da Alfonso e da Ricciarda Cybo figlia di Carlo principe di Massa. Nel 1678, alla morte del padre, ereditò il feudo di Novellara la cui investitura risaliva a Feltrino, uno dei figli di Luigi fondatore della dinastia mantovana. Di Camillo è nota la predilezione per la caccia, pur tuttavia va ricordata la sua generosità verso i sudditi e la buona conduzione degli affari di governo che poté mettere in atto grazie all’educazione ricevuta a questo scopo presso i Gesuiti. In virtù della fedeltà all’Impero, e a differenza dei parenti mantovani, il Gonzaga seppe traghettare la contea di Novellara fuori dalle turbolenze che interessarono la Pianura Padana invasa dagli eserciti di Spagna, Francia e Impero a cavallo tra il Sei e il Settecento. Nel 1695 sposò Matilde d’Este figlia del signore di San Martino in Rio, che Camillo nel 1714 rispedì al padre perché fosse rinchiusa in un convento dopo un tentativo di omicidio da lei messo in atto, e dal quale lo stesso conte di Novellara, di cui Matilde era gelosissima, scampò miracolosamente. Nel 1698 Camillo aveva avuto dall’Estense la figlia Ricciarda, poi sposata al duca di Massa Alderano Cybo; nel 1700 era poi giunto Filippo Alfonso, tenuto a battesimo nella stessa Novellara dal re di Spagna Filippo V, impegnato allora nella campagna bellica italiana. Matilde d’Este fu riammessa a Novellara solo nel 1725, grazie all’intercessione della figlia, rendendosi tuttavia protagonista, come si racconta, di un tentativo di avvelenamento, ancora nei confronti del marito. A dispetto di quelle voci, Camillo morì di morte naturale a Novellara il 16 agosto 1727. Gli successe Filippo Alfonso che resse la contea per un solo anno poiché morì nel dicembre del 1728, poco dopo le nozze con Eleonora Tanara, dalla quale non ebbe figli. Novellara fu quindi assegnata alla sorella Ricciarda. In precedenza, da una relazione giovanile, Camillo aveva avuto nel 1678 un altro figlio, Alfonso, che fu in seguito legittimato e dal quale discese una linea di conti Gonzaga che giunse, pur senza feudo, fino all’Ottocento inoltrato.