MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE ORE 18.15 Sala Pozzo del Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Presentazione dei volumi “CURTATONE, 4 VENTI Nuove realtà che ci faranno riscrivere la storia” di Paolo e Giuseppe Voltolini e “Il reparto di cura dell'anima San Camillo e la cappellania ospedaliera mantovana” di Paolo Voltolini.
Quante volte non ci sono state raccontante le storie vere e quante volte quelle vere sono state appositamente stravolte? Nel libro “Curtatone, 4 Venti” si spiega persino come il 29 maggio 1848 la battaglia di Curtatone e Montanara ebbe esiti e orari diversi da quelli ipotizzati a causa della semplice mancata digestione di una cena, con le direttrici austriache verso Curtatone e Montanara che non furono 3 come ormai universalmente creduto bensì 4 spiegandone le tattiche militari. Perché le uniformi usate erano di quella foggia e colore. Sono evidenziati quei fatti che, intrisi di patriottismo, ci hanno nascosto le realtà che ci faranno riscrivere la storia, mostrando come pochi erano concordi nel prendere la direzione presa. Tra le tante novità scomode ed inedite si scoprirà che la sera del 29, partendo da Sailetto, Goffredo Mameli, proprio lui, arrivò alle porte di Mantova per arrestare un personaggio noto. Avanzando di quasi cento anni, i fatti del 1943 con l’uccisione dei 10 soldati italiani presso la valletta dell’Aldriga a Curtatone, mostreranno che i buoni di sempre erano uguali ai cattivi del periodo anche solo per portare a casa la cena ai famigliari. Le nuove testimonianze e perizie ci mostreranno una verità che non vogliamo accettare perché infanga la nostra reputazione. Un libro che ha interrotto 77 anni di litanie ripetute a memoria rendendo persino imbarazzante la scelta degli oratori alle cerimonie del 19 settembre. Ne “Il reparto di cura dell’anima San Camillo e la cappellania ospedaliera mantovana” si farà luce su quante chiese e quanti luoghi di culto hanno trovato e trovano posto tuttora nel comprensorio dell’ospedale di Mantova, quando furono costruite e perché. Tra secoli turbolenti, i malati e i feriti delle guerre hanno ricevuto l’attesa cura sanitaria, ma anche quella spirituale. Da ben 423 anni quello che conosciamo come “il prete dell’ospedale” è stata un’istituzione voluta proprio dai Gonzaga. Un sistema organizzato, regolato ma tribolato, del quale ancora oggi si avverte la mancanza nei momenti più drammatici ma non se ne apprezza la presenza nel mondo distolto dalle tecnologie e dalla ricerca delle più strane spiritualità. Dalla storia degli ospedali mantovani sin dal ‘400, allo sviluppo del quartiere Te Brunetti per arrivare all’esilarante confisca delle mance dei chierichetti per le loro bravate ospedaliere, senza dimenticare che 600 mantovani ogni anno hanno ricevuto il sacramento del battesimo in quella piccola chiesetta che oggi vediamo avvolta dalle impalcature e tristemente chiusa. Finalmente i mantovani conosceranno chi ha versato sul loro capo l’acqua benedetta. PAOLO VOLTOLINI