𝗜𝗡𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗦𝗔𝗕𝗔𝗧𝗢 𝟭𝟯 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 – 𝗢𝗥𝗘 𝟭𝟳.𝟯𝟬
La mostra è costituita da più di 50 opere: grandi quadri, oli di media dimensione e piccoli lavori su carta intelata, per lo più acquerelli o chine.
Il repertorio di Rognoni è tutto dispiegato dalla caricatura al sogno ad occhi aperti. Si potrebbe dire che Rognoni con la sua opera ci racconta l’altra faccia del boom economico: i volti dolenti dei diseredati mescolati ai ritratti arcigni degli uomini del potere, le donne del desiderio e della vanità a fianco a uomini pomposi e ridicoli. Nel complesso un’umanità pulsante di desideri non sempre corrisposti nella grande griglia della città che tutto mescola e confonde. Colore emotivo, ricco di umori e segno arguto, inconfondibile, non privo di tenerezze. Se avesse potuto avrebbe disegnato per tutta la vita. Appoggiare sul foglio bianco o sulla tela una virgola di segno e poi partire per un racconto, la cui trama non è precostituita, ma prende le mosse dai quei primi tratti, a cui presto se ne aggiungono di nuovi per somma, per armonia, per contrappunto. Sono quadri attrattivi per il colore e da interpretare per le figure che compaiono qua e là. Talvolta accennate, altre volte quasi in filigrana nel paesaggio occupano la scena quasi fossero attori navigati, svelando però fragilità e timidezze in un contesto più sognato che reale, composto da case improbabili e vicoli che svoltano all’improvviso, luoghi e spazi complici e partecipi dei destini umani.
Alberto Bernardelli