Mostre

LA VOCE DEL COLORE
22/02/2025
Sala Colonne del Museo Diocesano Francesco Gonzaga

LA VOCE DEL COLORE - a cura di Alberto Bernardelli

L'esposizione, a cura di Alberto Bernardelli, verrà inaugurata SABATO 22 FEBBRAIO alle ORE 17. L'esposizione sarà poi visitabile fino al 16.03.2025 con ingresso libero il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

COMUNICATO STAMPA

La mostra presenta 32 dipinti astratti relativi a 17 artisti operanti nell’ Italia del Nord. Il nucleo più ricco dell’esposizione riguarda la generazione nata tra il 1930 e il 1940. Per citare i più famosi ricordiamo Mario Raciti (milanese, oggi novantenne) e Giancarlo Bargoni ( genovese, b.1936 ) e gli scomparsi Piero Ruggeri (torinese, 1930-2009) e Claudio Olivieri (milanese, 1934-2019, che nel periodo giovanile studiò a Mantova). Non mancano le presenze mantovane come Renzo Schirolli ( 1935-2000 ) e Sergio Sermidi (1937-2011). Ai pittori storici abbiamo voluto affiancare un gruppo di artisti più giovani sempre in ambito astratto. I loro maestri partecipano di un’aria europea che si forma nel dopoguerra come reazione ai drammi del conflitto bellico, sono tutti diversi, vivono isolati negli studi e non costituiscono un movimento. Hanno però alcune caratteristiche in comune : sono ”Informali”, rifiutano i canoni classici e il riferimento alle forme della natura, interpellano il colore come unico viatico dell’illuminazione artistica. Sono pittori ortodossi, non si fanno affascinare dalle nuove espressioni artistiche, tipo video o allestimenti o altri esperimenti concettuali, sono materici, esistenzialisti e lirici ciascuno a suo modo. Il colore scava nella parte più segreta della personalità, non si allinea a quello della pubblicità e dell’industria, si sviluppa in sottigliezza o spessore a seconda delle intenzioni e inonda la tela in amabile disposizione poetica, sempre alla ricerca di una nuova armonia. La loro lezione, pur apprezzata dalla critica, a tutt’oggi non ha incontrato ancora il favore incondizionato delle masse che spesso rimangono scioccate dall’assenza di riferimenti noti . L’auspicio che possiamo fare ai visitatori di questa ricca mostra di arte astratta è di lasciarsi andare al colore, prendere confidenza con le composizioni cromatiche, senza farsi bloccare dalla ricerca dei significati, lasciando attivare invece nella memoria di ognuno emozioni e ricordi. L’esercizio ci può favorire anche nella lettura e interpretazione dei quadri antichi, non solo depositi di nozioni e storie, ma veicoli sorprendenti e interpreti a loro volta della Voce del Colore.

Spesa oggetto del contributo nell'ambito del bando PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.2: “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU“ – CUP: C64H22001410004.